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Coppiette romane: la tradizione da prendere a morsi

coppiette romaneVanno a coppie, strappate a morsi e accompagnate da un buon bicchiere di vino. Le coppiette romane sono strisce di carne, un piatto povero tipico della tradizione di Roma: generalmente non si trovano al ristorante ma in mezzo alla strada, prese a morsi in compagnia.

Si tratta di un alimento caratteristico dei Castelli Romani, oggi rintracciabili ovunque nel Lazio come stuzzichino “spezza-fame” o come antipasto.

Ma cosa sono le coppiette romane?

Strisce di carne essiccate dal color rosso fuoco, molto speziate, arricchite quindi da finocchio, pepe e peperoncino.

Niente di romantico nel nome: si chiamano coppiette perché le strisce di carne vengono lasciate essiccare a coppie per diversi mesi, legate da un filo, per durare di più nel tempo. Da sempre considerato un piatto povero, le coppiette romane erano consumate soprattutto dai soldati che erano soliti portare le strisce nelle bisacce, dai contadini o dai pastori che lavoravano nei campi.

Una ricetta che risale a più di cento anni fa, che è riuscita ad arrivare intatta fino ad oggi per soddisfare il palato dei romani. Testimonianza pura di come i piatti più semplici riescano sempre a meritare un posto privilegiato nella tradizione gastronomica.

Originariamente per la preparazione delle coppiette veniva utilizzata carne di cavallo, ma oggi è probabile trovare anche carne di bovino o suino. In generale, a contendersi il primato sono le coppiette di cavallo, saporite e dal colore rosso scuro, e quelle di maiale, dalla consistenza più morbida ma dal sapore meno peculiare.

Rigorosamente senza posate, le coppiette vanno mangiate a morsi, lasciandosi sopraffare dal gusto saporito e molto salato. Per questo è indispensabile munirsi di una bevanda, perché no, di un buon bicchiere di vino rosso che esali ancora di più il sapore.

15 Maggio 2019
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