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Bianca, rossa, scrocchiarella: storia della pizza romana

pizza romana

La pizza romana è una delle tante bontà culinarie che è possibile degustare in Italia. Ogni regione italiana ha la propria tradizione e la propria ricetta tipica.

Certamente la caratteristica peculiare della pizza in teglia romana è la sua inconfondibile e inimitabile croccantezza che la rendono la pizza più scrocchiarella d’Italia.

Le origini della pizza romana

Le origini della pizza sono ancora ad oggi incerte, ma attraverso dati storici e letterari è possibile ricostruire la storia della pizza romana.

In epoca romana era particolarmente diffusa quella che viene generalmente considerata l’antenata della pizza: la focaccia.
A quell’epoca si era soliti preparare focacce a base di farina di farro, un particolare tipo di frumento, ridotto poi in farina.

Si ritiene, infatti, che l’origine del nome “pizza” derivi dal termine pinsa, ovvero il participio passato del verbo latino pinsére, che vuol dire schiacciare, pestare, macinare.

La pizza romana: da Virgilio al XIX secolo

Nelle opere del poeta romano Publio Virgilio Marone, autore dell’Eneide, è possibile leggere alcune delle più antiche ricette della pizza. Virgilio narra di contadini che erano soliti macinare il frumento al fine di realizzare la farina, successivamente impastata con acqua, sale ed erbette aromatiche. Questa veniva poi schiacciata fino a renderla una sfoglia sottile e dalla tipica forma rotonda da cuocere all’interno di un focolare.

Dopo la Caduta dell’Impero romano non pervengono dati storici sulla preparazione della pizza. È soltanto a partire dal 1500 che riemergono nuove tracce di ricette della pizza, preparate in diverse regioni italiane, anche con forme molto diverse dalla classica forma rotonda. Le ricette di quest’epoca prevedevano anche altri ingredienti differenti dalla ricetta classica: uova, burro, zucchero; e anche altri metodi di cottura, ovvero la cottura in forno e persino la frittura.

Nelle epoche successive, nuovi ingredienti disponibili modificarono ancora una volta la preparazione della pizza. In particolare, l’olio extra vergine di oliva sostituì il grasso di origine animale, il formaggio e nuove erbe aromatiche come il basilico e l’origano arricchirono ulteriormente il condimento.

Soltanto nel 1700, grazie alla precedente scoperta dell’America e alla diffusione e importazione di nuovi prodotti alimentari, il pomodoro e la mozzarella di bufala faranno la prima comparsa sulla pizza tipicamente preparata a Napoli. Successivamente, sul finire del 1800, si diffondono le ricette tradizionali della pizza giunte ai nostri giorni.

La pizza oggi

In tempi più recenti, precisamente nella metà degli anni ’50 del secolo scorso, a Roma nasce la prima pizza in teglia, ad opera di un brillante fornaio. La prima pizza in teglia romana fu la rinomata Margherita, caratterizzata da un gusto semplice che accontenta il palato di tutti.

Risulta, dunque, evidente che non esiste una sola ed unica ricetta della pizza. Uno dei punti di forza di questo piatto amatissimo è proprio il numero infinito di condimenti possibili: pizza ai funghi, al prosciutto, alla marinara, ai quattro formaggi, per citarne solo alcuni.

Oggi la ricetta della pizza in teglia romana è stata perfezionata. Grazie alla comprensione dell’esatta percentuale di olio e acqua e ai giusti tempi di lievitazione, la pizza romana risulta inconfondibilmente scrocchiarella fuori e morbida dentro.

Un tripudio di sapori e sensazioni che evocano antichi ricordi e antiche tradizioni.

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