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Le puntarelle alla romana, un piatto ricco di sali minerali, vitamina A e C

Usate per infusi, decotti e tisane soprattutto per azioni depurative, le puntarelle vengono anche usate spessissimo da mangiare crude.

Le puntarelle sono un particolare tipo di cicoria. All’aspetto si presentano come un cespo di foglie con tante cimette, di colore verde, più chiaro verso la base, più intenso verso le punte delle foglie, e dal sapore lievemente amarognolo.

Una pianta coltivata già duemila anni fa, si distingue dalle altre per gli steli floreali, le puntarelle appunto, che sporgendo dal cespo gli conferiscono la classica forma allungata. Talmente antica da essere citata in uno scritto del 1550 a.C., anche Plinio ne parla perché conosciuta nell’antico Egitto. Addirittura Galeno consigliava questa verdura adatta alle malattie del fegato. Anche il nome è difficile interpretazione, probabilmente originaria dall’egiziano riconducibile al termine campo perché originariamente questo ortaggio cresceva naturalmente nei campi, ma non ne esiste una prova certa.

Oggi viene coltivata in tutta la zone centrale del Mediterraneo, è un ortaggio che ha bisogno di sole ma non di tantissima acqua. Molto diffuso nel Lazio, dove questo ortaggio ha anche ottenuto dalla ragione la certificazione di tipicità, inserendolo nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani col nome cicoria di catalogna frastagliata di Gaeta.

Le puntarelle vengono usate per infusi, decotti e tisane soprattutto per azioni depurative. Un ortaggio che in cucina viene usato spessissimo da mangiare crudo, condito come una insalata oppure insaporito e mangiato alla romana con l’acciuga. Un’alternativa è mangiare le foglie verdi ripassate in padella con aglio oppure condirle tiepide o fredde con olio e limone come gli spinaci.

Ricca di sali minerali, vitamina A e C, potassio e fosforo, la cicoria catalogna è annoverata fra i cosiddetti alimenti rimineralizzanti. È diuretica, stimola l’eliminazione della bile ed esercita una azione depurativa per il fegato, per questo viene introdotta nelle diete disintossicanti, per le quali si consiglia anche di bere l’acqua di cottura magari addolcita con un poco di miele.

Come molte verdure, se consumate crude mantengono inalterate tutte le loro proprietà nutritive. Il loro sapore amarognolo aiuta la digestione e contribuisce a stimolare la circolazione sanguigna.

26 Aprile 2017
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