La birra era un tempo la bevanda prediletta dalle antiche romane. Nella gloriosa Roma imperiale, la birra era infatti considerata prodotto per sole donne e per questo disprezzata dagli uomini che prediligevano il più virile vino.
La bevanda bionda veniva molto utilizzata dalle donne romane, per svariati scopi. Il primo di questi era di natura cosmetica. Con la birra venivano infatti creati unguenti e vari prodotti di bellezza. Ma non solo. La birra serviva anche per stimolare la lattazione. Era infatti credenza dell’epoca, diffusa soprattutto nell’antico Egitto, che la birra favorisse la produzione di latte. Le donne dell’antica Roma quindi ne facevano un largo uso durante la gravidanza.
Che fosse per ragioni estetiche di cura della bellezza femminile, che fosse per stimolare la montata lattea, la birra venne bollata dagli uomini come bevanda femminile. Gli uomini ne stavano alla larga e preferivano consumare il ben più mascolino vino.
Questo fenomeno – che può essere definito sociale – risulta davvero particolare se si pensa che nelle altre province dell’Impero, come in Francia, in Egitto, in Spagna e in Portogallo, la birra fosse invece molto apprezzata dall’intera popolazione. La consueta importazione di usanze e costumi dei popoli assoggettati dai Romani in questo caso subì un rallentamento, proprio in virtù di questo uso al femminile della bevanda bionda.
Addirittura, il grande scrittore latino Tacito, dopo averla assaggiata, disse che il suo sapore era grossolano e sgradevolissimo al palato. Usò parole sprezzanti nei confronti della birra che definì come vino d’orzo di scarsa qualità.
Ma fortunatamente a Roma col passare del tempo la birra divenne sempre più apprezzata anche dagli uomini. Oggi, degustando un boccale di birra, non si può che godere del suo sapore e della sua freschezza davvero unici, gioia del palato, felice compagna del pasto.