Ci sono pietanze che raccontano storie antiche e usanze che sembrano dimenticate: tra queste ci sono le fave col guanciale alla romana, un contorno carico di sapori strettamente legato alla Festa dei Lavoratori.
Ieri come oggi, nel primo giorno di maggio i lavoratori romani si riunivano per fare una gita fuori porta. Ai tempi generalmente il punto di ritrovo era il prato del Testaccio. Nella pausa tra balli, canti e passatempi d’ogni tipo e genere, ciò che si mangiava erano proprio le fave fresche.
Si narra come queste ultime fossero tra gli alimenti più consumati assieme al farro e all’orzo, nell’Antica Roma, specie tra la popolazione più povera, che ne sfruttava l’economicità e la duttilità di preparazione.
Grandi, succose, arricchite dal sapore unto e forte del guanciale, le fave venivano cotte a casa e conservate in grandi contenitori. Una volta arrivato il momento di mangiarle si aggiungevano tocchetti di pecorino romano e si metteva mano al vino rosso, immancabile compagno di scampagnata.
Anche se oggi è più difficile trovare qualcuno che gusti le fave col guanciale alla romana sui prati, questa ricetta è un must per della cucina romana, ed è per questo che oggi vi spieghiamo come farla a casa vostra.
Ingredienti per 4 persone:
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800 grammi di fave fresche
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80 grammi di guanciale
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20 ml di vino rosso
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1 cipolla
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Olio, sale e pepe quanto basta
Procedimento:
Prendete le fave, sbucciatele e lavatele in acqua corrente. Lasciatele ad asciugare e nel frattempo prendete un tegame, metteteci un po’ d’olio, tagliate la cipolla e iniziate a farla imbiondire. Aggiungete piano piano il guanciale tagliato a dadini e fate rosolare il tutto a fuoco basso.
Non appena anche il guanciale sarà imbiondito aggiungete le fave, un po’ di sale e un po’ di pepe e fate cuocere per circa 20 minuti a fiamma medio-bassa. Nel caso in cui le fave fossero troppo asciutte, aggiungete dell’acqua tiepida. Completate con un po’ di vino rosso per dare un sapore leggermente sfumato.