La conservazione degli alimenti oggi ha un’importanza diversa rispetto al passato. Una volta era necessario preservare e conservare a lungo prodotti stagionali di origine animale e vegetale. Era anche una questione di sopravvivenza. Scopriamo, allora, come funzionava la conservazione dei cibi nell’antica Roma.
Strumenti e tecniche di conservazione dei cibi
Cosa si utilizzava? Che strumenti e materiali? Oggi le tecniche di conservazione degli alimenti sono cambiate. Nell’antica Roma era però importante l’uso di contenitori molto capienti. Questi permettevano la conservazione in grandi quantità del cibo raccolto o destinato al trasporto.
I dolia e l’amphora: conservazione dei cibi per lunghi periodi
I dolia, per esempio, erano simili a grossi orci con le pareti molto robuste e l’imboccatura stretta. Realizzati in terracotta o legno, si depositavano in ambienti di servizio. Solitamente si conservavano sotto terra, per preservare la freschezza del cibo. Contenevano alcuni prodotti della terra che non andavano consumati subito. È il caso di quei legumi e cereali che occorreva prima essiccare. I dolia consentivano la conservazione degli alimenti per lungo tempo.
Per la conservazione dei cibi da mettere in commercio si utilizzava invece l’amphora. L’anfora è un ampio contenitore di terracotta con un collo stretto e lungo. Dotato di tappi in terracotta o sughero, aveva due anse contrapposte per la presa e un puntale d’appoggio. La sua forma serviva a facilitare il trasporto e lo stivaggio all’interno delle navi.
La conservazione del vino
Sappiamo bene che nella cultura gastronomica romana il vino è un elemento fondamentale. Come avveniva la sua conservazione?Anticamente si utilizzavano botticelle di vetro o piccoli contenitori, chiamati ampulla o guttus. Durante l’età repubblicana si diffusero però le botti di legno, rese impermeabili da un’accurata spalmatura di pece.
Nell’antica Roma, per il vino, si utilizzava anche il culleus. È una sorta di sacco di cuoio utile per il trasporto in piccole quantità. I dolia già citati potevano invece contenere grandi quantità di vino.
Conservazione di Carne e Frutta
La carne si conservava in una dispensa ben areata, il carnarium. Qui si appendevano i pezzi essiccati. I pezzi salati andavano messi dentro giare di terracotta. Infine, anche la frutta richiedeva alcuni accorgimenti. Per quest’ultima si usavano vasi di vetro o contenitori resi impermeabili con la pece.