Dolci, croccanti e gustose: le nociate o nocchiate sono delle delizie romane a base, com’è facile immaginare dal nome, di noci o nocciole.
Un dessert tipico del periodo natalizio, che però continua a essere servito nelle tavole della Capitale per tutto l’inverno.
Nate nella zona della Sabina, le nociate o nocchiate hanno una storia piuttosto antica: gli antichi Romani usavano servire frutta secca tostata accompagnata dallo zucchero, servendola ben attaccata, come fosse un unico biscotto.
Di secolo in secolo, la ricetta si affinò: le noci o le nocciole cominciarono a essere tritate in maniera sempre meno grossolana per realizzare una vera e propria farina, che viene poi unita a zucchero (o miele), acqua, uova, farina 00 e cacao.
Questi ingredienti, tutti insieme, formano delle palline croccanti e gustose, cotte in forno e servite calde, talmente buone che questo dolce si diffuse in tutta Italia, tant’è che ci sono dolci simili anche in Abruzzo, in Puglia e in Sicilia.
Ciononostante, le nociate o nocchiate rimangono un must dell’inverno in Lazio e ad amarle sono in particolare i bambini, pertanto spesso i genitori le regalano ai propri bambini nel giorno dell’Epifania.
Ogni famiglia personalizza la ricetta, aggiungendo (o togliendo) degli ingredienti: in alcuni casi si usa il miele al posto dello zucchero, in altri si toglie il cacao, in altri ancora si aggiungono scorzette di limone o d’arancia.
Noci e nocciole non vanno mai usate insieme: si sceglie o l’una o l’altra. In più, c’è chi per dare un sapore ancora più intenso lascia un po’ a riposare i dolcetti tra due foglie d’alloro, subito dopo averle tolte dal forno.
Cambia l’interpretazione, ma non cambia il risultato: questi dolci tipici della tradizione romana, una volta assaggiati, stregano anche grazie al loro cuore morbido e fragrante, che si sposa benissimo con il vino caldo o con un liquore dolce.