La cucina romana è conosciuta proverbialmente come semplice e povera. Gran parte dei suoi piatti, infatti, si sono originati in contesti molto umili, sfruttando quel poco che i loro inventori avevano a disposizione. Rientra a pieno titolo in questa grande famiglia anche un famoso primo piatto della capitale, la pasta con i ceci.
Quando si parla di pasta con i ceci si fa riferimento ad una ricetta inventata dai contadini laziali e nata probabilmente come variante o evoluzione della farinata di ceci, tipica della Liguria. Tale specialità romana è in realtà a metà strada fra una pasta e una zuppa, adatta a riscaldare con il suo tepore i periodi più freddi dell’anno.
Per cucinarla, in passato venivano utilizzati esclusivamente ceci freschi, la cui preparazione richiedeva almeno dodici ore. Questi legumi ricchi di proteine, infatti, necessitano restare una notte a bagnomaria per ammorbidirsi ed essere mangiabili. Oggi, per comodità, a quelli freschi si è soliti preferire i ceci precotti, confezionati già in latta o in barattoli di vetro. Per quanto riguarda la pasta, è meglio scegliere quella di piccoli formati: vanno benissimo i ditali rigati, ma sono molto gettonati anche i cannolicchi.
Nel procedimento, a molti sfugge che vadano aggiunte anche delle acciughe sotto sale. La loro funzione non è però quella di aggiungere un tocco ittico al piatto, ma servono essenzialmente per esaltarne la sapidità. Occorre quindi raschiarle e scioglierle in un soffritto preparato a parte, con aglio e rosmarino. Ad arricchire la zuppa, anche un cucchiaio di passata di pomodoro, un contributo essenziale per dare colore e sapore.
Infine, guai a dimenticare la lunga lista degli aromi naturali. Oltre ai già citati aglio e rosmarino, la pasta e ceci richiede sale, pepe e peperoncino. Non mancano le varianti più complesse, che oltre agli ingredienti base sono soliti aggiungerne altri come pancetta affumicata (in sostituzione delle acciughe), cipolle, sedano, carote e una passata di vino bianco.