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Curiosità e aneddoti sulla carbonara

carbonaraGuai a toccare la ricetta classica della carbonara! I romani sono davvero molto sensibili a riguardo, se vedessero aprire una confezione di panna vicino al guanciale in cottura potrebbero non reagire bene.

La carbonara è una sola e prevede guanciale, pecorino e uova. E’ una ricetta golosa, ricca, praticamente perfetta per chi ama sapori decisi, con un pizzico di salato in più.

Ad amarla non sono solo i romani, ma davvero tutto il mondo va pazzo per la pasta alla carbonara. E questo avviene già da diversi decenni, più precisamente dalla seconda guerra mondiale.

Iniziamo, però, dall’estremo principio, ossia dai primi ricettari che associano l’uovo alla pasta in alcune preparazioni.

Nel 1773 il napoletano Vincenzo Corrado testimonia l’uso dell’uovo come addensante per la pasta in brodo, per le polpette di pasta e i timballi di pasta.

Nel 1881 l’uovo diventa invece un vero ingrediente di un piatto di pasta, così come descritto da Francesco Palma: i maccheroni con cacio e uova utilizzano un condimento fatto di sugna, formaggio e uova.

Passiamo al secolo successivo. Il guanciale fa la sua comparsa in alcune ricette, citate in poesie e ricettari, che fanno pensare però ad antesignani della gricia piuttosto che della carbonara.

La prima vera apparizione di uova e bacon insieme si ha solo nel 1952 e, udite udite, non in Italia, bensì negli Stati Uniti.

Il ristorante recensito per l’occasione è gestito da un italiano residente a Chicago, che realizza una ricetta identica alla carbonara che oggi tutti conosciamo.

Perché la carbonara arriva così presto in America? Il motivo sembra legato proprio alla presenza degli americani in Italia durante la seconda guerra mondiale.

Impegnati al fronte, gli statunitensi vengono a stretto contatto con la cucina italiana in tutte le regioni, inclusa quella del Lazio.

E’ qui che, seguendo la passione per la carne, soprattutto per il bacon, suggeriscono di aggiungere alla pastasciutta qualcosa di simile come gusto al loro “uova & bacon” della colazione.

L’idea verrà concretizzata in quel di Riccione dal cuoco Renato Gualandi. Durante la guerra si trasferì poi a Roma, dando inizio al successo della pasta alla carbonara.

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